Vogliamo provare a interrogare una piccola comunità sul significato di “rivoluzione”.
Crediamo e cerchiamo di realizzare la possibilità che il teatro, come strumento di visione e reinterpretazione della realtà sia una forma, una minuscola forma di rivoluzione. Cerchiamo una rivoluzione del senso, pratichiamo nella nostra ricerca teatrale e drammaturgica un girare intorno all'oggetto d'indagine per cambiare il nostro punto di vista su di esso e rovesciarne il senso consueto. Un esercizio antropologico di spostamento dello sguardo che s'impone di “rendere quotidiano ciò che è esotico ed esotico ciò che è quotidiano”, per spostare anche fisicamente il senso di ciò che si considera “normale”.
A partire da suggestioni fisiche vorremmo sperimentare e far sperimentare a chi parteciperà al laboratorio delle piccole “rivoluzioni” alla ricerca della costruzione del proprio personale concetto.
Lavoreremo secondo il processo creativo del gruppo Ortika, formulando un'indagine sull'oggetto a partire dalla raccolta di materiale documentario e alla ricerca di una sua possibile riscrittura. Il lavoro sarà condotto da Alice Conti nella forma di un gioco teatrale a partire dal corpo, dalla relazione con altri corpi e con lo spazio. Vorremmo inoltre suggerire alcuni compiti che facilitino la raccolta di materiali proposti dai partecipanti (un breve racconto autobiografico, una foto, una canzone, un articolo di giornale che devono essere legati in qualche modo anche molto personale al concetto di rivoluzione) da utilizzare durante i giorni di laboratorio.
Arriveremo a costruire una scena collettiva, a guardarla da un punto di vista inconsueto e poi a farla crollare.
Sguardo, decostruzione, crollo, spostamento, rimpasto. Rinascita.
E' vero che viviamo in tempi di risacca e questa tematica ci risuona particolarmente. Il nostro nuovo spettacolo in costruzione è basato sulla storia di una ragazza che ha rinunciato alla passione che la animava a favore di un lavoro sicuro e finisce per non sopravvivergli. Dopo un periodo di depressione, di morte in vita, tenta il suicidio, discende e comincia un viaggio dentro se stessa, nel luogo più buio della nostra contemporaneità. La ragazza fronteggia in un corpo a corpo il suo inconscio rimosso, incontra la sua Ombra – nelle vesti della sua coach motivazionale – alla ricerca di una possibile integrazione. O di una rivoluzione.
Divideremo i partecipanti in coppie di lavoro e proveremo a costruire e poi a decostruire un ordine.
Rivoluzione in astronomia definisce il moto di un corpo celeste in movimento intorno a un'altro corpo, di un corpo intorno al suo asse, o intorno al suo centro gravitazionale. Attraverseremo fisicamente queste declinazioni del concetto e proveremo a trovare nell'altro questo centro gravitazionale, a costruire un ordine condiviso, un codice di movimento basato sull'interdipendenza. Poi proveremo a scardinarlo.
Rivoluzione è anche l'imporsi o l'emergere di un nuovo ordinamento dello spirito basata sul crollo o il rovesciamento di una vecchio sistema, la sovversione parziale o totale delle regole prestabilite e non si costituisce sempre come un'azione immediata.
Proveremo a giocare un po' con questo concetto.
max partecipanti: 16 persone
materiali di lavoro: abiti comodi tipo tuta, abiti eleganti per un cambio rivoluzionario. Martedì 24 novembre
orari:
Martedì 24 novembre h 10-14
Mercoledì 25 novembre h 10-14
Giovedì 26 novembre h 10-14
Venerdì 27 novembre h 10-14, alle h 21 finale di laboratorio a margine dello spettacolo "Chi ama brucia"
Il laboratorio si terrà presso l'Oratorio di San Filippo Neri in Via Manzoni 5, Bologna