un progetto di Avanguardie 20 30
concept di Lucia Fontanelli e Olivia Teglia
Il gruppo Avanguardie 20 30 presenta la seconda edizione di EXIT, lo spin-OFF di Festival 20 30. Dal 16 al 18 novembre, nove case e i loro abitanti apriranno le porte al pubblico per mostrarsi attraverso le opere di tredici giovani artisti provenienti da diverse discipline, dall’installazione alla performance. Un percorso eterogeneo per esplorare luoghi intimi e inaccessibili della città. Dal 2014 a Festival 2030 ci si interroga su cosa voglia dire avere tra i venti e i trent’anni oggi. Lo si fa con il teatro, guardando spettacoli, incontrandosi sopra un palco in un laboratorio teatrale, fuori da un teatro bevendo una birra; discutendo, scambiandosi idee e visioni, guardandosi negli occhi e da molto vicino. Da questo contesto nasce Exit, come un’invasione aliena, un salto intergalattico dentro un cosmo personale, fuori dal teatro, ma dentro una casa. Le case di studenti e giovani lavoratori sono spesso abitazioni temporanee, quasi di passaggio, ma nidi necessari, un riparo dal mondo in cui sognare in pace. Custode di dimenticanze e speranze, desideri e incontri, a dispetto di tutti, la casa ci aiuta a dire: sarò un abitante del mondo, malgrado il mondo. Gli artisti invitati hanno realizzato opere site-specific o adattato una loro opera per gli spazi domestici che li hanno accolti, in stretta relazione con gli abitanti e le loro storie. E così il pubblico si avventura nelle abitazioni, traghettato tra linguaggi diversi in una narrazione psico-geografica della città. Attraversa le strade, incontra un portone, sale una scala e in fondo a un corridoio trova un varco per luoghi socchiusi, anatomie domestiche e affacci interni, custodi di penombra e bellezza.
Il mio divano è una barca perduta sui flutti, (...) Dormi nella tempesta. Dormi nel tuo coraggio, felice di essere un uomo assalito dai flutti. La poetica dello spazio, G. Bachelard
EXIT è fuori dal palco, è fuori dal teatro.
EXIT è fuori da casa mia, ma dentro casa tua.
EXIT è un’invasione aliena.
EXIT è un salto intergalattico dentro un cosmo personale.
EXIT è cercare l’uscita da un labirinto.
EXIT è passaggiare nell’altrove.
EXIT è dentro e fuori.
EXIT è di là.
via Mura di Porta Castiglione 17, ore 17-22
Fontichiari, nella seconda installazione della serie Identical opposites, continua la sua ricerca di sistemi che interrogano la percezione della realtà. Simile all'esperimento mentale dello spettro invertito, l'installazione gioca con il paradosso della nostra percezione oggettiva del mondo. Lo slittamento di percezione avviene attraverso piccoli interventi nell'appartamento che si fondano con elementi specifici del luogo. Si prega di munirsi di smartphone per la visione dell'installazione.
via Santa Caterina 75, ore 17-22
Esiste un universo al di qua della nostra soglia di coscienza, che disfa nella notte ciò che la coscienza diurna ha tessuto. Esistono componenti di questo universo - luce, sapori, voci, visioni - che ne variano l’atmosfera. La metamorfosi sarà il lieto fine di questo lungo viaggio nel sotterraneo.
via Castiglione 43, ore 17-22
E IS A PORTAL è un'installazione sonora, un percorso audio-guidato in casa di Enrico, una regia del caos e un rave di fantasmi. Cosa succede quando non si è a casa? Noi siamo i topi che ballano. Non siamo ladri, non siamo voyeur. Siamo quello che succede quando Enrico non c'è. Siamo ospiti. Entriamo in casa sua e ci occupiamo di evocare la sua presenza mentre non c'è. Ci mettiamo in ascolto degli oggetti, osserviamo la disposizione dello spazio, immaginiamo l'uso che ne fa. Proviamo a seguire le scie dei suoi pensieri e delle sue azioni che echeggiano e che possono rivelare (forse?) attraverso dei dettagli, chi è Enrico e dove va. Enrico se ne va a Marzo.
via Acri 5, ore 17-20
Fino a che punto un posto può essere invocato da un comportamento, specie se non ritualistico? I luoghi vivono anche e - nella maggior parte dei casi - soprattutto senza di noi, e forse possiamo anche noi farne a meno. Una nuova stanza, pochi indizi e quattro anni di musica, come esercizio di dislocazione per sentirsi a casa.
via Centotrecento 19, ore 19-22
Essere disposti alla visione non lineare del tempo, guardare al di fuori e percepire all’interno diverse temporalità. Attraverso il paesaggio, passato, presente e futuro si sovrappongono dissolvendo il passaggio temporale. Il gesto ha il compito di trasmettere queste visioni. Un viaggio nello spaziotempo.
via Zucchini 11, ore 17-22
Officina Emotiva è uno scenario performativo di Andrea De Franco ed Alice Fiorelli che si svolge tramite pennarelli, pennelli, sintetizzatori e drum machine. Officina perché si tratta di un sistema di trasformazione, in cui una serie di materie prime (gli spettatori), viene lavorata da operai (i perfomer) tramite una serie di utensili (visivi e sonori). Solo che, rispetto ad una normale Officina industriale, anche gli operai sono materie prime, gli utensili non hanno nessun manuale di istruzione, e non abbiamo un prodotto finito da ottenere e riprodurre in serie. Esperienze visive di possessione rituale e di appropriazione e demarcazione vanno di pari passo – l’uomo delle caverne viene a patti con le forze naturali dipingendole sulle rocce come l’uomo dei rave usa timbri e simbolismi stampati sui vestiti per miscelare la propria anima con il suono. Nell’Officina Emotiva da questi due estremi proviamo a costruire qualcosa di nuovo.
via Remorsella 14, ore 15-18
Due artiste, una camera. Ospiti di questo spazio privato e intimo in cui ritrovarsi ed aprirsi al pubblico, Francesca Amati con la sua voce, chitarra e pianoforte, e Ritardo con l'inchiostro su carta. Disegni e musica in un unico momento di connessione reciproca.
via delle Lame 46, ore 15-20
Gli artisti del collettivo esprimono la propria poetica attraverso diverse performances e installazioni, per indagare la deformazione dello spazio abitativo e lo stravolgimento delle abitudini e delle funzioni quotidiane degli ambienti. In ogni stanza, un racconto differente.
vicolo Paglia Corta 4, ore 15-20
La ricerca di un piacere estetico e un rifugio dal mondo in una visione utopica e antica del tempio che chiamiamo casa. Quando l'esterno non lascia spazio alla speranza del bello non resta che rannicchiarsi nel sogno dell'infanzia, della fittizia ricostruzione di un cielo perduto lacerato da memorie sonore che spaventano la promessa della solitudine. Mi ricordo un cielo così bello ma non mi ricordo dove l'ho visto.
Shinezz • Pro Evolution Joint (dj e live set) e James Beghelli (live painting)
Andrea Baradi in arte James Beghelli ha iniziato la sua produzione creativa frequentando il corso di decorazione presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna : da subito ha tentato di assimilare competenze in differenti ambiti, unendo illustrazione, stampa, fotografia e video-making al fine di creare una figura poliedrica e funzionale pronta a soddisfare qualsiasi richiesta! Il suo stile è trasversale alle discipline che padroneggia, ed elementi di una possono essere ritrovati in lavori di natura differente. Ha sempre amato giocare con gli “errori” di realizzazione, perchè ritiene che questi diano vita e carattere al risultato finale.
A seguire dj set e visual a cura di Avanguardie 20 30